"L'interoperabilità del DMA viola i diritti fondamentali” sostiene Apple. La FSFE non è d'accordo. Se anche voi pensate che l'interoperabilità sia fondamentale per la libertà del software, sosteneteci!

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Qualsiasi app per il monitoraggio del coronavirus dovrebbe essere utilizzata volontariamente ed essere Software Libero

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La Free Software Foundation Europe (FSFE) chiede che l'uso di tecnologie di tracciamento volte a spezzare le catene di infezione della malattia, possa essere promosso solo su base volontaria, che i diritti fondamentali vengano rispettati, e che il software utilizzato debba essere distribuito con una licenza di Software Libero.

Negli ultimi giorni si è visto un incremento dei dibattiti sull'uso e lo sviluppo di applicazioni che mirano a contribuire al contenimento del coronavirus, monitorando le nuove infezioni e i contatti tra le persone. Con l'aiuto di un diario dei contatti, è possibile registrare chi ha incontrato chi e quando. Se una persona viene infettata dal coronavirus, può venirne informato chi è stato in contatto con lei, ed è possibile chiedere loro di auto-isolarsi e intraprendere ulteriori azioni, se necessario. Si spera che questo possa fermare la catena di infezioni e quindi ridurre l'incremento dei casi positivi. In alcuni paesi, si discute anche se rendere obbligatorio l'uso delle app, che però contrasterebbe con il diritto delle persone di controllare la loro tecnologia e quindi la loro privacy.

La Free Software Foundation Europe chiede che queste app possano essere introdotte solo su base volontaria e che il software debba essere pubblicato con una licenza di Software Libero (detto talvolta anche Open Source). Ogni cartella clinica e dato personale deve essere posto sotto il massimo livello di protezione. Solo il Software Libero offre abbastanza trasparenza per validare una completa protezione dei dati e garantirne un uso conforme, costituendo quindi una soluzione su cui ci si possa fidare. Occorre inoltre ricordare che la maggior parte degli investimenti per risolvere l'attuale crisi nonché molti enti del settore medico sono pagati dallo stato, e che il software sviluppato per il settore pubblico e finanziato da fondi pubblici deve essere reso pubblicamente disponibile con una licenza di Software Libero, come viene richiesto da centinaia di organizzazioni e da decine di migliaia di persone.

I problemi mondiali richiedono soluzioni globali e solo il Software Libero permette uno sviluppo globale del codice in maniera collaborativa e sicura dal punto di vista legale. Qualsiasi soluzione proprietaria porterà inevitabilmente a innumerevoli soluzioni isolate e quindi ad uno spreco di tempo ed energia.

Oltre ad una collaborazione globale, le licenze per il Software Libero permettono di condividere il codice in ogni giurisdizione. Le soluzioni sviluppate in un paese possono essere riutilizzate ed adattate in un altro. Con soluzioni di Software Libero, le agenzie di sviluppo internazionale e i movimenti umanitari possono aiutare a contenere la diffusione del COVID-19 in tutte le nazioni del mondo.