20 anni di FSFE: intervista con Torsten Grote
Nella nostra quarta pubblicazione sul nostro anniversario, intervistiamo Torsten Grote, che ha esplorato per la FSFE alternative di Software Libero sugli smartphone fin dal 2012. Qui ricordiamo la creazione della nostra campagna "Libera il tuo Android" e discutiamo con Torsten quali opzioni sono disponibili oggi per liberare i nostri telefonini.
Torsten Grote è uno sviluppatore di Software Libero ed è stato a lungo volontario alla FSFE. Ha iniziato la sua avventura nel gruppo locale di Berlino, più avanti si è unito al team nazionale tedesco della FSFE ed infine è diventato un membro dell'Assemblea Generale nel 2009. Alla FSFE, Torsten è meglio conosciuto come l'ideatore della nostra campagna Libera il tuo Android, la campagna sul riappropriarsi il controllo del proprio dispositivo Android e dei propri dati.
Da ormai molti anni, Torsten vive in Brasile e ha lavorato per diversi progetti di Software Libero, quali Tor, Briar e CalyxOS. È un esperto in materia della liberazione dei telefonini ed è il creatore di "Blitzmail" e di "Transportr", entrambi disponibili in F-Droid.
Per il 20º anniversario della FSFE, intervistiamo Torsten Grote sul tempo trascorso con la FSFE, sulla libertà dei dispositivi mobili e sulle nuove sfide nel settore.
Intervista con Torsten Grote
FSFE: Ti ricordi qual è stato il tuo primo contatto con la FSFE? Cosa ha catturato all'inizio la tua attenzione e come hai cominciato e ti sei attivato?
Torsten Grote: Quando stavo studiando informatica all'università, mi interessai sempre più degli aspetti politici ed etici del software. Scoprii quindi che la FSFE teneva periodici incontri dove vivevo, a Berlino. Mi sono iscritto alla mailing list di Berlino nel 2007 e presto ricevetti un'email per un incontro dove veniva presentato il primo smartphone con solo Software Libero, l'Openmoko. Avendo già sentito parlare di Openmoko, fui veramente molto entusiasta e questo mi diede sufficiente motivazione per presentarmi di persona a questo incontro.
Al mio primo incontro della FSFE, Matthias Kirschner, che allora coordinava il gruppo di Berlino e ora è il presidente della FSFE, mi diede un caloroso benvenuto. C'erano molte persone accoglienti e con gli stessi miei ideali. L'incontro mi piacque moltissimo, così divenni un frequentatore abituale di questi incontri per molti anni.
Grazie agli incontri, ma grazie anche ad attività specifiche del gruppo di Berlino, mi ritrovai coinvolto sempre più, unendomi al team tedesco e, infine, nel 2009 fui eletto nell'Assemblea Generale della FSFE.
«Gli smartphone avevano cominciato da pochissimo a diventare una realtà. Il primo iPhone uscì all'incirca contemporaneamente ad OpenMoko ed il primo telefono Android un anno più tardi».
Nel 2012 ti è nata l'idea di "Libera il tuo Android". Quale era allora lo stato della liberazione dei telefoni? Qual è stata la scintilla iniziale per creare questa campagna?
Se da una parte Openmoko era un eccellente telefono, dall'altra il suo sviluppo è andato a tratti e alla fine si è fermato. Pochi telefoni sono stati effettivamente prodotti, ma io sono riuscito ad averne uno.
Gli smartphone avevano cominciato da pochissimo a diventare una realtà. Il primo iPhone uscì all'incirca contemporaneamente ad OpenMoko ed il primo telefono Android un anno più tardi. Molte persone avevano telefoni con funzionamento proprietario e sperai che il lancio di Openmoko in quel periodo potesse dare una possibilità alla libertà.
Dopo questo, abbiamo visto molti altri sistemi operativi per dispositivi mobili con più o meno Software Libero, come WebOS, Tizen, Maemo/MeeGo, Ubuntu Touch, Firefox OS e molti altri. Purtroppo, finora nessuno è riuscito a competere con l'attuale duopolio.
Più tardi, la FSFE ha portato avanti la tua idea ed ha aperto la strada al progetto di utilizzare Android come base per un telefono con solo Software Libero. Quali sono stati gli sforzi iniziali, e quali sono state le problematiche che gli utenti hanno dovuto superare per avere la libertà dei dispositivi mobili?
Nel 2012, per me era diventato chiaro che sarebbe stato molto difficile competere con Android. Questi aveva già una grossa fetta di mercato e, più importante, era per lo più Software Libero. Fin dall'inizio, le persone hanno preso il codice sorgente ed hanno realizzato le proprie versioni modificate di Android, alcune diventate popolari come Replicant o LineageOS.
Avrebbe potuto essere una scommessa rischiosa focalizzarsi su Android, ma sembrava la migliore occasione per portare più Software Libero alle persone, ed era importante assicurarsi che questo software rimanesse libero e lavorare per liberare le parti non libere.
«Nel 2012, per me era diventato chiaro che sarebbe stato molto difficile competere con Android. Aveva già una grossa fetta di mercato e, più importante, era per lo più Software Libero».
La sfida più impegnativa esiste ancora oggi. È nel livello più basso del dispositivo, i driver dell'hardware e il firmware che sono ancora per la maggior parte non Software Libero.
Un'altra sfida nel periodo iniziale è stata installare una versione diversa di Android. Era un'operazione complicata anche per i tecnici, e il dispositivo avrebbe potuto diventare inutilizzabile. Oggigiorno, alcuni telefoni permettono anche di cambiare il sistema operativo con il browser web visitando un sito.
DRM, dispositivi bloccati, parti proprietarie nell'iniziale ammiraglia cyanogenmod... Come si è evoluta dagli inizi della campagna la situazione per gli utenti che vogliono mettere al primo posto la libertà sui propri dispositivi mobili? Alla fine dei conti, la situazione è migliorata o peggiorata?
Mi verrebbe da dire che la situazione è migliorata in modo significativo. Ci sono più dispositivi tra i quali scegliere, l'installazione è più semplice e molte più app sono disponibili come Software Libero.
Purtroppo, ci sono anche più casi d'uso, come l'home-banking, il ride-sharing o la messaggistica istantanea, che talvolta sono disponibili solo come app proprietarie e, visto che sono collegate ad una specifica azienda, è difficile rimpiazzarle con una soluzione di Software Libero di uso generale.
Il mondo delle ROM personalizzate è difficile da sondare e ci sono parecchi sviluppi diversi, da soggetti più o meno conosciuti, condivisi su diversi canali. Quale consiglio dai a chi si affaccia per la prima volta o, se un utente è interessato, da dove può iniziare a conoscere di più sulle alternative ad Android?
Se hai già un telefono e vuoi installare una versione alternativa di Android, allora LineageOS è un buon punto di partenza dal momento che supporta molti dispositivi. Purtroppo, LineageOS riesce a supportare molti dispositivi perché include gli stessi driver e firmware che sono comunque già presenti nel dispositivo.
Se non hai ancora un dispositivo, ma ha intenzione di comprarne uno, suggerisco di scegliere prima una versione di Android e poi comprare un dispositivo che supporta quella versione. Solo Replicant utilizza Software Libero al 100%, e quindi supporta solo vecchi dispositivi.
Purtroppo non conosco un singolo sito che presenta e suggerisce varie ROM Android. Dal momento che la situazione cambia continuamente, è difficile mantenerlo. Ad esempio, oltre a quelli appena indicati, c'è anche CalyxOS che attualmente sta guadagnando popolarità.
«Se hai già un telefono e vuoi installare una versione alternativa di Android, allora LineageOS è un buon punto di partenza dal momento che supporta molti dispositivi».
Sei anche il creatore di due app di Software Libero che sono disponibili in f-droid. Che ruolo ha f-droid per la libertà dei dispositivi Android nella situazione attuale e quali sviluppi ti aspetti/auguri o vedi imminenti a riguardo della diffusione del Software Libero sui dispositivi mobili?
F-Droid è il canale di distribuzione per le app di Software Libero. Senza di esso, dovresti trovare, installare e aggiornare le app manualmente. È quindi un componente abbastanza fondamentale in un dispositivo mobile.
F-Droid ha quasi la medesima età dello stesso Android. Si sono visti molti collaboratori fantastici negli anni, e tutti hanno reso F-Droid quello che è. Ma F-Droid è anche invecchiato e ha richiesto un significativo lavoro per la sua modernizzazione. Questo tipo di lavoro è molto difficile per collaboratori volontari che lavorano senza retribuzione nel proprio tempo libero.
Ora ci sono molti fork e cloni dell'app F-Droid che beneficerebbero dall'avere le librerie F-Droid, in modo che possano condividere e mantenere insieme la maggior parte del codice, invece di andare ognuno per la propria strada.
C'è poi tutta l'area di compilazione e aggiornamento di tutte le app direttamente dal loro codice sorgente idealmente riproducibile. Qui talvolta vediamo grossi ritardi perché la responsabilità è storicamente affidata ad una singola persona.
Il mio augurio per il futuro è che F-Droid possa trovare la gestione e il finanziamento per affrontare queste grandi questioni in modo da rimanere una valida alternativa a Google Play.
Cosa vorresti personalmente evidenziare della FSFE o c'è una cosa importante che hai imparato lavorando alla FSFE?
La cosa che mi preme evidenziare della FSFE sono sempre stati gli incontri di persona, specialmente quelli dell'assemblea generale che si sono tenuti ogni volta in un paese europeo diverso. Discutevamo di giorno della strategia del Software Libero, e facevamo festa insieme di notte. Era impressionante vedere come riuscivamo sempre a stabilire un consenso tra tutti i membri nelle questioni dell'organizzazione.
E qual è un aneddoto che ti fa ancora ridere o sorridere quando lo ricordi?
Quando la FSFE ha iniziato la sua campagna "Libera il tuo Android", mi venne un grande sorriso da lato a lato nel vedere il grande eco mediatico da essa causato, come poche altre campagne della FSFE avevano fatto. Fui molto soddisfatto nel vedere che aveva colto nel segno e che era stato ripreso anche sui monitor dei notiziari della metropolitana di Berlino.
Anni più tardi, alcuni collaboratori F-Droid dissero di essere stati coinvolti ed aver speso molti anni nel migliorare F-Droid e nell'aggiungere più app solo perché motivati ad unirsi a questo lavoro dalla campagna "Libera il tuo Android". È bello vedere quale impatto può derivare da poche persone motivate quando queste dedicano sé stesse ad una causa.
FSFE: Come ultima domanda, cosa auguri alla FSFE per i prossimi 20 anni?
Auguro che la FSFE continui ad essere una ONG forte e rispettata con uno staff ancora più ampio che sia in grado di educare il pubblico e sempre più politici europei sull'importanza del Software Libero, così da poter partecipare in tutti gli aspetti della società senza dover utilizzare software proprietario. Auguro inoltre che questo porti ad indirizzare le spese per il software pubblico esclusivamente verso il Software Libero.
FSFE: Grazie mille!
Informazioni sui "20 anni di FSFE"
Nel 2021 la Free Software Foundation Europe compie 20 anni. Due decadi dedicate a dare agli utenti i mezzi per controllare la tecnologia.
Il 20ª anniversario è un momento dove vorremmo prenderci una piccola pausa e guardare indietro alla strada percorsa, per riflettere sui traguardi che abbiamo raggiunto, sui successi ottenuti, sulle storie scritte e sulle occasioni che ci hanno fatto incontrare e che ricorderemo sempre piacevolmente. Nel 2021 vorremmo dare uno slancio alla FSFE e ancor di più alla nostra comunità paneuropea, la comunità che ha costituito e sempre costituirà le spalle sulle quali il nostro movimento fa affidamento.
20 anni di FSFE significa festeggiare chiunque ci abbia accompagnato in passato o lo sta facendo ancora ora. Grazie per la tua presenza nella struttura odierna della FSFE e per aver gettato le basi della libertà del software per i prossimi decenni a venire.