No ai dispositivi bloccati che limitano la nostra libertà di installare applicazioni e cambiare sistema operativo. Sì alla neutralità dei dispositivi, che ci garantisce il controllo del nostro hardware! Il nostro dispositivo, la nostra scelta! Sostenete la nostra richiesta del diritto di installare qualsiasi software sui nostri dispositivi.

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Basta licenze imposte - ottieni il rimborso della licenza Windows!

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Quando acquisti un nuovo laptop, spesso è incluso il sistema operativo Windows preinstallato e imposto. Anche se decidi di non usarlo, devi pagare la licenza. Questo é ingiusto. La nuova iniziativa Refund4Freedom ti guida per ottenere un rimborso e chiede la fine di questa pratica che limita la libertà degli utenti.

Illustrazione di una sottrazione che mostra un computer portatile con un logo simile a quello di Windows sullo schermo.    Seguito dal segno meno e quello che sembra il logo di Windows. Poi il segno uguale e lo stesso computer portatile che ora mostra un cuore sullo schermo.    Il tutto è bianco con sfondo blu.

Come utente, ti sarà probabilmente capitato di notare che la maggior parte dei portatili viene venduta con Windows come sistema operativo preinstallato. Sebbene questo possa sembrare un inconveniente minore, il problema diventa serio quando si considera che il costo della licenza Windows è incluso nel prezzo, senza offrire ai consumatori un modo semplice ed efficace per rifiutare questa imposizione.

Questa pratica standardizzata non solo aggiunge costi non necessari per i consumatori che non desiderano il software preinstallato, ma comporta anche un altro problema: la difficoltà di dire no e ottenere un rimborso. Costringere i consumatori ad acquistare un software ogni volta che si compra un nuovo dispositivo, senza la possibilità di rifiutare il “bundling” del software, viola il principio della neutralità del dispositivo. Inoltre, è illegale quando i produttori non offrono ai consumatori la possibilità di ottenere un rimborso per le licenze di software non utilizzato.

È tempo di cambiare: unisciti all’iniziativa Refund4Freedom!

Insieme alla Italian Linux Society (ILS), la Free Software Foundation Europe (FSFE) ha lanciato questa iniziativa per proteggere i diritti dei consumatori nell’acquisto di nuovi computer. L’iniziativa Refund4Freedom si propone di:

Esercitiamo la libertà del software insieme

La prossima volta che acquisti un computer con Windows preinstallato, non esitare a unirti alla nostra iniziativa e a richiedere un rimborso! Condividi con noi la tua esperienza: insieme, facciamo valere il nostro diritto alla libertà del software!

Sebbene Refund4Freedom si concentri per ora sull'Italia, stiamo accumulando esperienza per espandere i nostri sforzi al resto d'Europa. Perciò, il tuo contributo ci aiuterà a portare avanti questa causa per tutti!

"Non dovresti pagare per un software che non desideri. I produttori e i fornitori non hanno il diritto di imporre determinati sistemi operativi agli utenti, né dovrebbero nascondere il costo delle licenze nel prezzo finale del dispositivo", afferma Lucas Lasota, coordinatore di Refund4Freedom.

Rafforzare la libertà del software in tribunale

Refund4Freedom si ispira al lavoro instancabile di volontari che affrontano grandi sfide per far valere i loro diritti e la libertà di scelta del software. Un esempio è la storia di successo di Luca Bonissi, sostenitore italiano della FSFE e sviluppatore professionista, che ha intrapreso una battaglia legale contro il colosso dell’informatica Lenovo nei tribunali italiani.

La pratica di aumentare il prezzo dell’hardware includendo forzatamente una licenza Windows preinstallata non è nuova, e a seconda del produttore può trasformarsi in un processo lungo e frustrante. Nel 2018, Luca ha presentato una richiesta a Lenovo per ottenere il rimborso del costo della licenza di Windows e restituire il sistema operativo preinstallato sul suo nuovo dispositivo convertibile Lenovo Thinkpad.

Illustrazione di una mano che rimuove quello che sembra un adesivo del logo di Windows con la parola Freedom. Il tutto è bianco con sfondo blu.

Ciò che è iniziato come una semplice richiesta basata sui diritti del consumatore si è trasformato in una lunga battaglia legale e burocratica durata anni, con diversi procedimenti giudiziari, e ha richiesto a Luca una notevole determinazione e resilienza. Alla fine, il giudice ha riconosciuto il diritto al rimborso del software preinstallato e la sentenza ha sottolineato che lo stesso produttore aveva espressamente assunto questo obbligo nella licenza di Windows.

Ma non è tutto: in una decisione storica, il tribunale ha imposto a Lenovo una sanzione pari a 20.000 euro per abuso delle procedure di ricorso. Lenovo ha costretto il proprio cliente a intraprendere un procedimento legale sproporzionato e inutile.

Questa decisione ha segnato una significativa vittoria contro le discutibili pratiche commerciali delle aziende tecnologiche, che ostacolano i consumatori nel tentativo di ottenere un rimborso per il software proprietario preinstallato. Tuttavia, ha anche messo in luce una dura realtà: sebbene i consumatori abbiano legalmente diritto a un rimborso, il costo e l’impegno necessari per far valere questo diritto sono spesso molto elevati.

Pochi produttori hanno implementato politiche più chiare e procedure di rimborso più semplici. Tuttavia, per molti altri casi, i consumatori sono costretti a impegnarsi in lunghe e persistenti comunicazioni con le aziende e, in molti casi, a ricorrere a vie legali come ultima risorsa. Queste aziende spesso sfruttano la loro posizione di forza per scoraggiare i singoli utenti, consapevoli che molti non hanno tempo e risorse sufficienti per avviare cause legali solo per ottenere il rimborso di una licenza Windows.

L'iniziativa Refund4Freedom documenta casi di successo in Italia e fornisce risorse pratiche per aiutare gli utenti a esercitare i loro diritti e ottenere il rimborso. Oltre a offrire strumenti concreti, l’iniziativa mira a garantire che i consumatori non si sentano soli in questo percorso, fornendo loro informazioni, guide e supporto per rivendicare il diritto a scegliere i propri sistemi operativi, senza imposizioni.