"L'interoperabilità del DMA viola i diritti fondamentali” sostiene Apple. La FSFE non è d'accordo. Se anche voi pensate che l'interoperabilità sia fondamentale per la libertà del software, sosteneteci!

Notizie

Apple vs EU Commission: the FSFE intervenes to safeguard Free Software

Pubblicato il:

La Free Software Foundation Europe interviene in una causa intentata da Apple contro la Commissione Europea presso la Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Apple sta cercando di evitare gli obblighi del DMA relativi al suo App Store e all'interoperabilità del suo sistema operativo. La FSFE mira a proteggere il Software Libero dal controllo monopolistico delle aziende.

Illustration showing a rotten apple: an apple with a worm inside
Cutting out the rot in Apple, the FSFE intervenes to safeguard Software Freedom. CC-BY-SA 4.0 by Rahak for the FSFE

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha ufficialmente permesso alla FSFE di intervenire nella causa intentata da Apple contro la Commissione Europea per evitare di essere designata come "gatekeeper" ai sensi del Digital Markets Act (DMA). L'azienda ha messo in atto una politica aggressiva contro la libertà del software e l'interoperabilità, cercando di scoraggiare l'applicazione del DMA - una legge dedicata ad aumentare l'equità e la contendibilità dei mercati digitali, regolando il comportamento economico delle grandi aziende tecnologiche.

"Diventare un interveniente in questo caso è fondamentale perché la FSFE rappresenta la prospettiva della società civile, che arricchisce il procedimento giudiziario. Ciò consente alla corte di prendere decisioni pienamente informate", afferma il dottor Martin Husovec, l'avvocato che rappresenta la FSFE in tribunale.

L'intervento della FSFE mira a sostenere l'applicazione del DMA ad Apple, facendo leva sulla voce della comunità del Software Libero contro le pratiche sleali dell'azienda. I progetti di software libero sono colpiti in modo sproporzionato dalle pratiche monopolistiche dell'azienda. Le politiche tariffarie di Apple, il rigido vendor lock-in, il divieto di side-loading e la limitazione di app store alternativi costituiscono barriere insormontabili contro la libertà del software.

"Schierarsi contro un gigante aziendale come Apple, che dispone di miliardi di euro per ostacolare la libertà del software, riflette l'impegno della FSFE a preservare ambienti digitali aperti e competitivi. L'intervento della FSFE è fondamentale per la Device Neutrality, per garantire che gli utenti e gli sviluppatori non siano bloccati in sistemi proprietari e possano scegliere e utilizzare liberamente il software che desiderano. L'accettazione da parte del tribunale della richiesta della FSFE sottolinea l'importanza del Software Libero e dell'interoperabilità non solo per i mercati digitali, ma anche per le libertà degli utenti, per l'apertura di Internet e per la democrazia digitale", afferma Lucas Lasota, Legal Programme Manager della FSFE.

Nell'accogliere la FSFE nel procedimento, il tribunale ha dichiarato che "il caso potrebbe avere un impatto significativo sulla [...] fornitura di Software Libero, sul libero scambio di informazioni e sulle pari opportunità di accesso al software". Inoltre, il tribunale ha riconosciuto che, nel caso in cui la decisione di designazione della Commissione venisse annullata, [...] "tale risultato avrebbe un impatto sulla capacità degli sviluppatori di applicazioni o di Software Libero di interconnettere gratuitamente le loro applicazioni con il sistema operativo iOS di Apple, il che, a sua volta, influirebbe sulla capacità della FSFE di promuovere e distribuire tale software al più ampio pubblico possibile"..

Il prossimo passo della FSFE sarà quello di presentare le proprie argomentazioni alla corte entro la metà di settembre. Ulteriori aggiornamenti saranno pubblicati su fsfe.org.