Lettera aperta ai parlamentari europei, 18-04-2007
Spett. Parlamentare Europeo,
La Free Software Foundation Europe vuole informarla a proposito del testo di una proposta di direttiva che sarà votato nella prossima sessione plenaria. Il testo Com(2006)168 criminalizza molti modi di utilizzo della tecnologia che sono legittimi e socialmente utili, e aumenta l'incertezza e gli ostacoli burocratici che impediscono ai cittadini e alle imprese europee di partecipare pienamente alla società dell'informazione. In questo modo si vanificano gli effetti positivi del progresso nel campo delle tecnologie dell'informazione, che stanno facilitando sempre di più il coinvolgimento di tutti nello sviluppo e nella distribuzione del software e dell'informazione.
Il testo proposto:
- Crea delle fattispecie di reato esageratamente ampie: "il tentativo, la complicità e l'istigazione" alle violazioni di leggi molto diverse tra loro, quali quelle che regolano il diritto d'autore, i marchi e i brevetti. Ciò viola l'articolo 49 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, costituendo un uso sproporzionato delle sanzioni penali.
- Rende semplice ed economica la persecuzione di questi nuovi reati, al punto che le imprese saranno tentate di utilizzare le investigazioni poliziesche come strumenti da usare contro la concorrenza.
- Non contiene clausole di salvaguardia per evitare abusi o per limitare l'applicazione delle norme alle sole situazioni socialmente pericolose. Gli unici due criteri contenuti, quello di "scala commerciale" e quello di "intenzionale" non sono definiti.
- Introduce pene di livello intimidatorio per intere categorie di individui, progetti comunitari e altri gruppi di dimensione medio-piccola che non hanno sufficienti risorse finanziarie e legali per difendere i propri diritti in tribunale. Questo deve essere evitato, particolarmente in contesti come quello delle tecnologie digitali, che progrediscono molto più velocemente della legislazione europea.
Chiediamo quindi al Parlamento Europeo di:
- Limitare le sanzioni penali alla contraffazione di marchi e alle attività che i trattati TRIPS chiamano "violazione del diritto d'autore"
- Definire la "scala commerciale" nel senso dell'esistenza di un profitto finanziario.
- Definire la "violazione intenzionale" come violazione in cattiva fede
- Rimuovere la rilevanza penale dei comportamenti di "tentativo, complicità e istigazione"
- Rimuovere le procedure automatiche di investigazione e incriminazione; queste dovrebbero essere attivate su richiesta del detentore dei diritti violati.
- Aggiungere misure di riequilibrio per impedire abusi della normativa
Un'altra organizzazione, la FFII, ha pubblicato bozze di emendamenti che migliorano sostanzialmente la proposta di direttiva. La FSFE appoggerà questi emendamenti quando saranno depositati in vista del voto della prossima settimana.
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il rappresentante della FSFE a Bruxelles, Ciaran O'Riordan, per telefono (per discuterne in inglese) o via mail (per discuterne in altre lingue).
Ciaran O'Riordan,
Rappresentante a Bruxelles, Free Software Foundation Europe (FSFE)