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20 anni di FSFE: intervista ad ex stagisti

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Nella pubblicazione finale sui 20 anni di FSFE, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per l'organizzazione in uno stage. Abbiamo contattato otto ex stagisti e abbiamo chiesto loro di raccontarci del tempo trascorso alla FSFE e del loro attuale coinvolgimento con il Software Libero.

Immagine con 8 persone

Queste interviste sono solo uno scorcio delle molte persone che hanno aiutato a plasmare la FSFE con il proprio contributo nel ruolo di stagista. Uno stage alla FSFE può essere un'esperienza intensa ma arricchente. Si familiarizza con l'uso del Software Libero e si viene aiutati a socializzare con la comunità del Software Libero. Abbiamo chiesto ad otto dei nostri ex stagisti di parlarci del tempo trascorso alla FSFE e di cosa stanno facendo oggi: Diego, George, Lucile, Lyudmila, Martin, Matti, Polina, Stian.

Diego Naranjo è il responsabile delle policy nell'organizzazione europea per i diritti digitali (EDRi, European Digital Rights).

George Brooke-Smith si occupa della gestione dei rischi nell'azienda KPMG.

Lucile Falgueyrac è un'assistente parlamentare al Parlamento Europeo.

Lyudmila Vaseva è una sviluppatrice software al ctrl.alt.coop eG.

Martin Husovec è un assistente e docente universitario specializzando nelle legge della proprietà intellettuale alla London School of Economics and Political Science (LSE).

Matti Lammi è un esperto di sistema alla ETLA Economic Research.

Polina Malaja è direttrice delle policy nell'organizzazione CENTR.

Stian Rødven-Eide è un ricercatore in linguistica computazionale all'Università di Göteborg.

Guardando al passato, cosa hanno imparato gli stagisti della FSFE durante il loro stage?

  • foto di Diego

    Diego

    Da questo stage ho acquisito maggiori dettagli su come è organizzata la comunità del Software Libero, su come organizzare campagne e workshop e come affrontare le questioni legali a riguardo del Software Libero.

  • foto di George

    George

    Era più su chi fosse per me la comunità del Software Libero. Ho potuto conoscere un grande gruppo di persone da tutto il mondo. Non lo dimenticherò. Fare uno stage presso la FSFE ti rende più competente per affrontare l'informatica in modo collaborativo. Inoltre, le quattro libertà del software (usare, studiare, migliorare e condividere) possono essere applicate in tutti i passaggi del business. Ho quindi ritenuto che fosse essenzialmente utile.

  • foto di Lucile

    Lucile

    Durante il mio stage ho imparato molto su come il Software Libero è fatto e utilizzato. Ho fatto questo stage per le policy e per la rilevanza politica al fine di resistere alla sorveglianza di massa, e ho imparato molto sulla tecnologia e sulle infrastrutture. Ho imparato molto sul fare campagne e l'organizzazione della comunità durante il mio stage alla FSFE.

  • foto di Lyudmila

    Lyudmila

    Il mio primo contatto consapevole con il Software Libero è stato circa 14 anni fa. Era il mio secondo semestre all'università e un amico non la smetteva di stressarmi per installare Ubuntu sul mio portatile, perché – diceva – era "cool per motivi politici". Alla fine abbiamo trascorso una serata con il gruppo di utenti Linux dell'istituto, dato che all'epoca le cose sostanzialmente non funzionavano e le schede audio e wireless avevano bisogno di una persuasione extra. Alla fine ho smesso di usare completamente Windows e tutt'ora non riesco a comprendere come si possa sviluppare software o fare cose di rete su una macchina Windows (anche se ho sentito che negli ultimi anni la situazione pare essere migliorata).

    Con il tempo, è cresciuta in me la consapevolezza sulle questioni politiche che riguardano software e computer, sulla privacy, sulla sicurezza, sulla riusabilità e sulla comunità. Poi, gradualmente, ho cominciato io stessa a sostenere l'uso del Software Libero (perché era cool per motivi politici), e quindi sono stata entusiasta quando si è presentata l'opportunità di fare uno stage con la FSFE per un certo periodo. Lì ho conosciuto alcune persone meravigliose e ho avuto la possibilità di fare un lavoro politico importante con persone che la pensavano come me.

  • foto di Martin

    Martin

    Il mio stage alla FSFE è stata un'esperienza molto piacevole. Avevo appena finito giurisprudenza, assetato di un'esperienza sul diritto a riguardo della tecnologia in Germania. E sono arrivato a Berlino nel 2011. Cosa poteva andare storto? Intellettualmente, ciò che più mi è rimasto è stato come gli attivisti del Software Libero la pensassero diversamente sul mondo delle regole legali. Per un neo diplomato in legge, le regole erano stabilite da qualcun altro. L'accordo TRIPS (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights, Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale) era un fatto immutabile. Il vocabolario non era una scelta. Ma non per questi attivisti. Durante il mio tirocinio, ho capito meglio perché e come concetti ed etichette guidano i risultati politici. Ho imparato ad apprezzare ciò che la società civile fa per il cambiamento della legge e quanto lavoro e disciplina tutto ciò richiede.

  • foto di Matti

    Matti

    Con mia sorpresa, nell'ufficio di Berlino la FSFE aveva molti meno membri dello staff di quanti mi ne aspettassi. Tuttavia, hanno fatto molto per la libertà del software nel corso degli anni. Questo mostra ciò che si può ottenere con la dedizione. Una buona lezione per tutti noi.

  • foto di Polina

    Polina

    Il Software Libero è molto più di una licenza software o di un codice sorgente pubblicamente disponibile. È movimento sociale e una comunità che si sforza per una società più equa e giusta. Dopo aver completato il mio tirocinio alla FSFE, ho continuato il mio percorso nella FSFE come dipendente, guidando le aree legali e politiche. Il mio tempo alla FSFE ha contribuito immensamente alla mia crescita professionale e personale, ponendo il mio percorso sulle questioni e sulle aree nella quali sono coinvolta nel mio attuale ambiente professionale al di fuori della FSFE, ovvero le politiche e le regolamentazioni digitali dell'UE.

  • foto di Stian

    Stian

    Il mio primo e principale compito di stagista per la FSFE era quello di organizzare l'FSCONS. Dopo la fine del mio tirocinio, ho continuato a partecipare nell'organizzazione della conferenza per altri otto anni. I principi del Software Libero risuonano con molta della filosofia moderna e possono essere applicati a quasi tutto. Da allora tutto ciò ha guidato la mia vita e la mia filosofia personale, soprattutto l'idea che con la cooperazione e la condivisione tutti possano dare il meglio, rispetto a quello che si può ottenere con la concorrenza e la segretezza.

    Dopo il mio stage, ho avviato una cooperativa di Software Libero insieme ad amici che la pensavano come me, offrendo consulenza e supporto per le organizzazioni che desiderano abbandonare il software proprietario. Mentre mi piace pensare che siamo riusciti a fare alcune cose buone durante i quattro anni di esistenza della cooperativa, probabilmente abbiamo imparato più di qualsiasi altra cosa tutto ciò che riguarda i molti ostacoli che rimangono da superare affinché il Software Libero diventi onnipresente. È ormai chiaro che dobbiamo promuovere il Software Libero su molti fronti, politicamente e praticamente, e di come le organizzazioni come la FSFE siano vitali per questo obiettivo.

Gli ex stagisti sono ancora attivi per la libertà del software?

  • foto di Diego

    Diego

    Il Software Libero è un argomento ordinario per EDRi. A livello pratico, utilizziamo tanto Software Libero quanto possiamo (sistemi operativi, applicazioni server, app sui nostri telefoni...). Inoltre, sosteniamo il Software Libero ogni volta che una regolamentazione legislativa europea che seguiamo comporta l'uso di software. Abbiamo fatto riferimento alla campagna "Denaro pubblico? Codice pubblico!" in diverse occasioni e questo quadro è ancora una parte importante per l’inquadramento di EDRi della nostra tecnologia e del ruolo delle infrastrutture pubbliche.

  • foto di George

    George

    Il mio coinvolgimento è di donare di tanto in tanto, e di sollevare il problema con gli amici e la famiglia. Dopo lo stage non ho fatto molto volontariato. Per farlo, dovrei farmi dare un permesso dal mio datore di lavoro (quindi incrociamo le dita).

  • foto di Lucile

    Lucile

    Utilizzo il Software Libero per scopi personali ma non professionalmente. Faccio riferimento al Software Libero quando discutiamo di questioni politiche importanti a riguardo della privacy o dell'indipendenza strategica, che sono impossibili da raggiungere senza tecnologie e infrastrutture indipendenti.

  • foto di Lyudmila

    Lyudmila

    Dal momento che sono una sviluppatrice di software, il Software Libero è una parte importante del mio lavoro quotidiano: qualsiasi lavoro da sviluppatore sarebbe molto diverso e sarebbe molto più tedioso se non fossimo in grado di fare affidamento sulla miriade di librerie, strumenti e framework FLOSS esistenti.

  • foto di Martin

    Martin

    Dal momento che insegno e faccio ricerca sulla proprietà intellettuale e sulle leggi della tecnologia, si potrebbe dire che rimango in qualche modo coinvolto nelle questioni del Software Libero. Non penso a me stesso come un esperto sulle licenze del Software Libero, ma continuo a ricercare molti problemi dell’ecosistema digitale che sono rilevanti per la missione della FSFE. Continuo a beneficiare delle ampie prospettive tecnologiche a cui sono stato introdotto alla FSFE.

  • foto di Matti

    Matti

    Quando si sceglie il software, ci si appoggia a soluzioni di Software Libero in maniera predefinita. Spesso, finiamo per scegliere una soluzione libera a meno che non venga specificamente richiesto altrimenti dalle esigenze del management o di business.

  • foto di Polina

    Polina

    Dopo tempo trascorso nella FSFE, sostengo ancora fermamente i valori del Software Libero, continuando come volontaria nel team CARE della FSFE, nel core team europeo e nell'Assemblea Generale.

  • foto di Stian

    Stian

    Nel mio dipartimento presso l'Università di Göteborg, pubblichiamo tutti i codici e la maggior parte dei dati con una licenza libera. I ricercatori nel nostro campo sono di solito abbastanza consapevoli del Software Libero, in quanto abbiamo bisogno di sapere esattamente cosa fa un programma ai dati e abbiamo bisogno di essere in grado di condividerlo e migliorarlo per riprodurre e continuare la ricerca.

    Al di fuori del lavoro, i miei sforzi di volontariato sono attualmente limitati all'associazione democratica di posta elettronica Fripost.org. È iniziata come progetto della nostra sezione locale della FSFE dieci anni fa, ma da allora si è evoluta in una sua propria organizzazione. Oltre a gestire un servizio e-mail per i nostri membri, abbiamo avuto molti programmi di sensibilizzazione ed eventi comunitari incentrati intorno al Software Libero.

Cosa augurano gli ex tirocinanti della FSFE per il futuro della FSFE?

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    Diego

    Mi piacerebbero due cose. In primo luogo, mi piacerebbe che la FSFE vada oltre il software ed abbracci le questioni relative all'hardware, alle infrastrutture e in generale al pieno controllo digitale. Abbiamo bisogno di una federazione europea che prenda un approccio olistico su come la tecnologia dovrebbe essere uno strumento per i diritti fondamentali, e concentrandosi solo sul software lascia fuori molte delle questioni fondamentali che stiamo affrontando oggi come il potere delle Big Tech, il capitalismo della sorveglianza, la sorveglianza di massa, la pubblicità basata sulla sorveglianza e l'obsolescenza pianificata dei nostri dispositivi.

    In secondo luogo, mi piacerebbe che la FSFE diventasse ancora più coinvolta nelle politiche UE. Ad esempio, la FSFE è stata coinvolta in questioni legate all'intelligenza artificiale dove la competenza della FSFE è stata molto preziosa. Abbiamo bisogno ancor più di questa condivisione di conoscenze tra la FSFE e l'EDRi e abbiamo bisogno di creare più connessioni tra Bruxelles e le sezioni della FSFE.

  • foto di George

    George

    La FSFE è inclusiva e mette la prospettiva di apprendimento al centro della sua missione. Spero quindi che possa andare avanti per molti altri anni, ispirando persone come ha fatto con me. GNUtopia, eccoci qui!

  • foto di Lucile

    Lucile

    Che continui a collegare tecnologia, politica ed etica e la diffusione a persone che non sono professionisti informatici.

  • foto di Lyudmila

    Lyudmila

    Auguro che la FSFE continui a mantenere l'ottimo lavoro svolto, continui a spargere la voce sui vantaggi del Software Libero, e continui a spingere per più regolamentazioni a livello politico, come con la campagna "Denaro pubblico? Codice pubblico!".

  • picture of Martin

    Martin

    Auguro che la FSFE possa portare molti giovani brillanti ad essere attratti dalla sua visione. Su molti livelli, stiamo attualmente progettando il nostro futuro digitale. Sarà fondamentale avere la voce della FSFE nella costruzione della futura infrastruttura digitale.

  • foto di Matti

    Matti

    Che contini a promuovere la libertà del software specialmente a livello UE e nel settore pubblico. I cambiamenti istituzionali possono e devono essere raggiunti.

  • foto di Polina

    Polina

    Desidero che la FSFE continui ad essere la voce degli utenti del Software Libero in Europa e altrove. Il Software Libero si appoggia sulle spalle di tutte le grandi persone che fanno parte di un movimento sociale che non deve dimenticare i suoi eroi.

    Desidero che la FSFE sia fortemente radicata alle sue origini, ma allo stesso tempo non abbia paura dei cambiamenti e degli sviluppi di una società digitale in rapida evoluzione. Il Software Libero è diventato una parte fondamentale nell'esperienza quotidiana sia per le aziende che per gli utenti finali. Non è più una soluzione “alternativa”, ma uno standard che rafforza la nostra società.

    La società è però diventata più giusta grazie ad una più ampia adozione del Software Libero? È questo lo scopo finale del movimento, di mantenere cioè lo status quo e non preoccuparsi di questioni etiche più ampie? O dovremmo, come cittadini e persone che contribuiscono al movimento che è nato dalla necessità di una maggiore libertà, sforzarci per un futuro migliore e più sostenibile, dove il Software Libero è solo una parte di un puzzle? Penso che dovremmo porci queste domande e cercare risposte che possano aiutarci a colmare le lacune tra il Software Libero e come le "quattro libertà" possano sostenere i diritti fondamentali. Come esponente della società civile, spero che la FSFE sarà la prima in questo ambito per molti altri anni a venire, anche per un potenziale cambiamento normativo in Europa.

  • foto di Stian

    Stian

    Mi auguro che la FSFE possa alla fine cessare le attività. Possa cioè dire: “Il nostro lavoro qui è terminato. Tutto il software ora è libero. Andiamo a festeggiare!

Grazie!

Grazie a Diego, George, Lucile, Lyudmila, Martin, Matti, Polina, Stian e a tutti gli stagisti della FSFE durante questi 20 anni. Chiunque usi e sviluppi Il Software Libero, tutti coloro che ricercano e si battono per questioni relative al Software Libero, tutti coloro che donano e tutti i volontari della FSFE, sono insostituibili, e fanno fare un passo avanti alla libertà del software.

Con questo articolo concludiamo i festeggiamenti per i 20 anni dalla fondazione della FSFE nel 2001. "20 anni di FSFE" è stata un'opportunità per ringraziare tutti coloro che hanno aiutato l'organizzazione fin dall'inizio. Potrebbero anche interessarti le interviste con il fondatore dell'organizzazione, Georg Greve, l'ex tesoriere Reinhard Müller, la fondatrice della FSF America Latina Fernanda Weiden, o il creatore della campagna "Libera il tuo Android" Torsten Grote.