Libertà del Router, implementazione in Finlandia: prospettiva del regolatore
Nel contesto della riforma delle telecomunicazione in UE, la Finlandia assicura la Libertà del Router, e la FSFE la riconosce come una grande vittoria per i diritti degli utenti. Intervistiamo Klaus Nieminen, un rappresentante del regolatore delle telecomunicazioni finlandese Traficom, per comprendere meglio questa decisione.
Nell'ultimo decennio, la Finlandia è diventata famosa per le sue politiche nella trasformazione digitale, che hanno dato al paese lo stato di essere una delle popolazioni più orientate alla digitalizzazione. In particolare, la Finlandia è stata elogiata per i suoi sforzi nell'implementare regole a livello legislativo per assicurare la connessione Internet a banda larga all'intera popolazione. Le politiche Internet del paese, focalizzate sulla convenienza economica della connessione, hanno portato come risultato la Libertà del Router. Nel 2014, la Finlandia ha instaurato la Libertà del Router nel paese. La legge stabilisce che i fornitori dei servizi Internet (Internet Service Provider, ISP) non dovrebbero impedire all'utente finale di connettere alla rete di comunicazione pubblica una qualsiasi apparecchiatura terminale radio o cablata che sia certificata per lo specifico utilizzo.
Nel 2020, seguendo l'implementazione della neutralità della rete nel paese, Traficom, l'autorità di regolamentazione nazionale finlandese, ha confermato la Libertà del Router. Consideriamo questa decisione un importante risultato nel proteggere i diritti degli utenti finali.
In altri paesi dell'UE, però, rimangono ancora diverse problematiche da superare. Come riportato dalla FSFE, la riforma UE della legge sulle telecomunicazioni con il Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche (CCE) potrebbe potenzialmente impattare negativamente la Libertà del Router. Il recepimento del CCE nelle giurisdizioni nazionali è stato complesso, ponendo delle sfide per un approccio armonizzato. In questo contesto, la FSFE ha chiesto a Traficom come verrebbe regolamentata in Finlandia la Libertà del Router dopo la riforma. Traficom ha confermato il suo impegno alla Libertà del Router, dichiarando che l'attuale struttura non verrà cambiata dalla riforma delle telecomunicazioni in via di implementazione. Ciò è conforme alle richieste che la FSFE sta effettuando agli enti regolatori di tutta Europa.
Per conoscere di più a riguardo di questa decisione e del futuro della Libertà del Router in Finlandia, abbiamo intervistato Klaus Nieminen, specialista capo di Traficom. Facciamo luce su come gli enti regolatori dovrebbero approcciarsi alla Libertà del Router seguendo la prospettiva dei diritti degli utenti finali, in modo che altri paesi che sono nel processo di riformare la legge sulle telecomunicazioni possano imparare e trarre profitto dall'esperienza finlandese ed impegnarsi per proteggere la Libertà del Router nella propria giurisdizione.
FSFE: Nel 2014, la Finlandia ha presentato la Libertà del Router come un principio. Rimarrete aderenti a questo principio anche nell'attuale processo di riforma? Perché la Finlandia considera la Libertà del Router importante per i diritti degli utenti finali?
Klaus Nieminen: La Libertà del Router è un diritto degli utenti finali. È anche importante permettere ed accrescere la concorrenza nel mercato delle apparecchiature terminali per le telecomunicazioni. Il regolamento per una Internet aperta (2015/2120 (UE)) stabilisce che gli utenti finali dovranno avere il diritto di usare un'apparecchiatura terminale di loro scelta come definito nella direttiva della Commissione 2008/63/EC. I fornitori di accesso ai servizi Internet non dovrebbero imporre restrizioni all'utilizzo di apparecchiature terminali per la connessione alle rete in aggiunta a quelle imposte dai produttori o dai distributori di apparecchiature terminali in conformità con le leggi dell'Unione. Queste regole sono equilibrate e non vediamo alcun bisogno di cambiare la nostra posizione.
«La Libertà del Router è un diritto degli utenti finali. È anche importante permettere e accrescere la concorrenza nel mercato delle apparecchiature terminali per le telecomunicazioni».
L'UE sta riformando la propria legge sulle telecomunicazione con il CCE. Le disposizioni sulla posizione del "punto terminale di rete" (NTP, Network Termination Point) potrebbero impattare negativamente la Libertà del Router. Qual è l'approccio di Traficom a riguardo della Libertà del Router e la riforma delle telecomunicazioni? Qual è la vostra opinione sulla posizione UE, e siete in contatto con altri paesi a questo riguardo?
Per quanto ne sappiamo, l'utilizzo di attrezzature terminali può essere ristretto solamente in conformità al regolamento dell'Internet aperta, ad esempio quando è necessario per ragioni di sicurezza o di compatibilità tecnica. Il diritto dell'utente finale di scegliere l'apparecchiatura terminale non si applicherebbe a quei dispositivi che, secondo una valutazione oggettiva, debbano essere necessariamente considerati dal punto di vista tecnico parte della rete dell'operatore. La definizione della posizione del punto terminale di rete determina se l'apparecchiatura nell'abitazione del cliente è parte della rete pubblica o parte dell'apparecchiatura terminale, e quindi consideriamo questa valutazione di estrema importanza.
Traficom ha rilevato qualche "necessità tecnologica" che potrebbe potenzialmente limitare la Libertà del Router?
Abbiamo studiato la questione a riguardo dei modem fissi e, dopo una valutazione oggettiva, Traficom si è convinta che non esistono necessità tecnologiche per giustificare una limitazione dei diritti degli utenti finali nel poter scegliere la propria apparecchiatura terminale. Posso anche dire che questo argomento non è stato molto controverso nel nostro paese. Non abbiamo mai riscontrato, ad esempio, dei casi dove l'ISP abbia sostenuto che un router dell'utente debba essere parte della loro rete.
Molti anni fa abbiamo avuto delle reti WiMAX non ancora standard dove i modem avevano bisogno di essere configurati per una rete particolare dalla fabbrica, e questo è stato il solo caso dove abbiamo rilevato una chiara necessità tecnologica dal momento che solo l'operatore era in grado di acquistare un dispositivo che funzionasse nella sua rete.
«Dopo una valutazione oggettiva, Traficom si è convinta che non esistono necessità tecnologiche per giustificare una limitazione dei diritti degli utenti finali nel poter scegliere la propria apparecchiatura terminale. In Finlandia il diritto di scegliere un'apparecchiatura terminale esiste da anni ed è quindi stato abbastanza normale che gli utenti potessero scegliere il loro modem».
Secondo voi, cosa potrebbe essere fatto per ottenere un approccio armonizzato identificando le "necessità tecnologiche" insieme agli altri membri dell'UE per proteggere la Libertà del Router in Europa?
La tematica è stata discussa dall'organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC, Body of European Regulators for Electronic Communications). BEREC ha rilasciato linee guida per fornire un orientamento alle Autorità Nazionali di Regolamentazione (ANR) su approcci comuni per l'identificazione dell'NTP in diverse tipologie di rete. Ha contribuito all'armonizzazione della definizione della posizione degli NTP nell'UE. BEREC ha anche fornito un forum alle ANR per scambiarsi opinioni, che ha anche contribuito per un approccio armonizzato. In ogni caso, sta alle singole ANR valutare le necessità tecnologiche e decidere di conseguenza.
Gli ISP rispettano la Libertà del Router in Finlandia? Ricevete reclami dagli utenti finali?
Gli ISP in Finlandia hanno rispettato le regole. Gli utenti finali possono scegliere la loro apparecchiatura terminale, inclusi modem e router.
Traficom ha ricevuto solo pochi reclami dagli utenti finali negli ultimi due anni. Dopo l'investigazione, è risultato che le regole sono state rispettate. I casi erano relativi a specifiche problematiche di sicurezza ed interoperabilità del modem dal momento che alcuni modem non sono pienamente compatibili con i servizi di rete forniti e con i requisiti richiesti dall'ISP.
Dall'altra parte, abbiamo dovuto richiamare i nostri ISP solo una volta, alcuni anni fa, ponendo una decisione contro le loro pratiche. Nella decisione Traficom ha concluso che un operatore aveva violato la legislazione nazionale e il regolamento per un'Internet aperta proibendo all'utente di utilizzare un modem cablato che era conforme all'utilizzo secondo la legge senza alcun motivo legalmente valido per impedirlo. Traficom ha inoltre considerato che l'operatore non avrebbe potuto proibire a priori la connessione alla propria rete di apparecchiature diverse da quelle dallo stesso approvate. L'operatore ha cambiato le sue pratiche per conformarsi a questa decisione, e dopo questo non c'è stato bisogno di nessun'altra azione per far rispettare la legge.
Guardando al futuro, qual è il vostro approccio per proteggere la Libertà del Router a riguardo delle nuove tecnologie come 5G e FTTH (fibra fino a casa)?
Gli operatori forniscono normalmente un modem per gli abbonamenti alle loro connessioni 5G fisse (FWA, Fixed Wireless Access) ma, da quel che sappiamo, non è obbligatorio utilizzare i loro dispositivi. Gli utenti finali possono quindi usare i propri modem e router. Gli operatori forniscono un'apparecchiatura per la rete ottica (ONT, Optical Network Terminal) per i loro abbonamenti FTTH, ma non abbiamo studiato ulteriormente la possibilità di sostituire le ONT con altri dispositivi dal momento che non ci sono stati reclami o questioni a questo riguardo. Per gli abbonamenti 5G mobili, gli utenti finali possono acquistare il loro modem, tablet e ricevitore portatile.
«Gli operatori forniscono normalmente un modem per gli abbonamenti alle loro connessioni 5G fisse, ma, da quel che sappiamo, non è obbligatorio utilizzare i loro dispositivi. Gli utenti finali possono quindi usare i propri modem e router».
FSFE: Grazie mille!
L'iniziativa Libertà del Router
La Libertà del Router è il diritto degli utenti di qualsiasi fornitore di servizi Internet (ISP, Internet Service Provider) di poter scegliere e utilizzare modem e router privati anziché quelli forniti dall'ISP. La Free Software Foundation Europe si è attivata con successo dal 2013 con la Libertà del Router, promuovendo la libertà degli utenti finali nel scegliere e usare la propria apparecchiatura terminale, prima in Germania come precedente, ed ora in molti paesi europei. Unisciti a noi e scopri di più sui vari modi per contribuire.