"L'interoperabilità del DMA viola i diritti fondamentali” sostiene Apple. La FSFE non è d'accordo. Se anche voi pensate che l'interoperabilità sia fondamentale per la libertà del software, sosteneteci!

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Il Nostro Lavoro / Standard Aperti

Standard Aperti

Gli Standard Aperti permettono alle persone di condividere liberamente e con una perfetta fedeltà i dati. Impediscono il lock-in ed altre barriere all'interoperabilità create artificialmente e così permettono di scegliere liberamente soluzioni tecnologiche e fornitori. FSFE è a favore dell'adozione di Standard Aperti con lo scopo di promuovere la libera concorrenza nel settore IT, dato che un loro uso diffuso garantirebbe alle persone di migrare facilmente tra software diversi, senza dipendere da un unico fornitore.

Partendo dalla definizione contenuta nella versione originale del Quadro Europeo di Interoperabilità (EIF) della Commissione Europea, abbiamo avviato un dialogo con vari attori chiave di industria, politica e società civile. Durante questo processo la definizione è stata rielaborata in una serie di cinque punti incontrando il consenso di tutte le persone coinvolte. La definizione è stata utilizzata nel Progetto SELF EU, dalla Dichiarazione sugli Standard e il Futuro di Interne di Ginevra 2008 e dal Document Freedom Day. Molto simile è la "Open Standards Principles" adottata dal governo britannico nel Luglio 2014.

Definizione

Uno Standard Aperto si riferisce a un formato o ad un protocollo che è

  1. soggetto a una completa valutazione pubblica e a un uso privo di obblighi in modo che sia ugualmente disponibile a tutte le parti;
  2. privo di qualsiasi componente o estensione che abbia dipendenze da formati o protocolli che non soddisfano essi stessi la definizione di Standard Aperto;
  3. libero da clausole legali o tecniche che ne limitino l'uso da parte di qualsiasi soggetto o in qualsiasi modello di business;
  4. gestito e sviluppato ulteriormente in modo indipendente da qualsiasi singolo distributore in un processo aperto all'equa partecipazione dei concorrenti e delle terze parti;
  5. disponibile in molteplici e complete implementazioni realizzate da distributori concorrenti, o come una completa implementazione a disposizione di tutti i soggetti in modo uguale.

Un commento sugli Standard Emergenti

Quando un nuovo formato o protocollo è in fase di sviluppo, la clausola 5 non può essere soddisfatta. FSFE crede che questo sia il comportamento corretto nei casi in cui è richiesta la maturità tecnologica. In molti scenari, come l'utilizzo in ambito governativo, il prezzo del fallimento può essere molto alto.

Nei casi in cui si cerca di promuovere la crescita degli Standard Aperti, un'applicazione stretta della clausola potrebbe impedire nuovi Standard Aperti. Dal punto di vista della definizione, tali standard sarebbero in diretta concorrenza con i formati proprietari guidati da un distributore. In tali casi, può avere senso permettere il fallimento della clausola 5 per gli "Standard Emergenti."

Quale trattamento tali "Standard Emergenti" debbano ricevere dipende ampiamente dalla situazione. Dove il prezzo del fallimento è alto, si dovrebbero usare solo gli Standard Aperti completi. Quando si vogliono promuovere gli Standard Aperti, gli Standard Emergenti dovrebbero avere una promozione speciale.

Per intendersi: gli Standard Aperti sono migliori degli Standard Emergenti e gli Standard Emergenti sono migliori dei formati specifici di un distributore. Più un formato si avvicina a soddisfare tutti i punti di una definizione, più alta dovrebbe essere la sua valutazione negli scenari in cui è essenziale l'interoperabilità e un'affidabile memorizzazione a lungo termine dei dati.

Wikipedia ha una panoramica del termine Standard Aperto e varie definizioni. Di seguito alcune definizioni: