Brevetti Software in Europa
Stiamo lavorando per un mondo in cui il software faccia ciò che le persone gli dicono di fare. Per fare questo gli utenti del software devono poter partecipare allo sviluppo ed alla distribuzione del software che usano. I brevetti software ostacolano fortemente questo obiettivo perché causano gravi rischi legali e finanziari allo sviluppo ed alla distribuzione di software e perché concedono ai titolari dei brevetti la facoltà di imporre ai programmatori la cessazione, in qualunque momento, la distribuzione di programmi che utilizzano idee coperte da brevetto.
Per capire come funzionano i brevetti è importante rendersi conto che non hanno quasi nulla in comune con il copyright. Mentre il copyright è concesso sull'opera di un autore, come un determinato programma per computer, i brevetti sono concessi su idee che potrebbero essere utilizzate all'interno di un qualsiasi programma. Quindi, quando pensi ai brevetti, pensa alla "sinfonia per un certo insieme strumentale" e non alla "Seconda di Beethoven."
Un problema per tutti
- I brevetti software aggiungono rischi legali, e quindi costi, allo sviluppo del software.
- Rendono più difficile lo sviluppo di software utile ostacolando compatibilità e interoperabilità.
- Nella pratica i brevetti non possono essere utilizzati con il software perché il software è troppo complesso, ogni software è composto da molte righe ed ogni riga potrebbe essere l'implementazione di diverse idee brevettate, che diventa non pratico contare e analizzare tutto il codice di tutti i programmi.
I brevetti software sono un problema per tutti, aziende grandi e piccole, singoli programmatori, normali utenti, programmi Liberi e proprietari.
- Le aziende sono costrette a spendere più denaro per il loro ufficio legale, per registrare brevetti, per negoziare il crosslicensing di brevetti, e per difendersi da accuse di altri o per far valere i propri diritti. Mentre per qualche tempo i brevetti software sono stati uno strumento utile per le grandi aziende per impedire ai nuovi arrivati di competere con loro, oggi devono anche affrontare aziende che intentano cause solo grazie a brevetti, e non investono nulla nello sviluppo di software. Nelle cause iniziate da questi squali qualsiasi azienda di software può solo perdere.
- Per i programmatori i brevetti software significano incertezza: ogni volta che inizi a programmare potresti violare un brevetto. Non sarai quasi mai in grado di sapere se stai violando un brevetto. Anche leggendo un brevetto potresti non renderti conto che copre quello che stai implementando in quel periodo. Usando i brevetti dobbiamo pagare per registrarli e seguire una procedura burocratica. Invece con il diritto d'autore ognuno di noi, anche quelli che programmano solo per hobby, possono scrivere un programma, che successivamente cadrà sotto il diritto d'autore automaticamente. In effetti, i brevetti software possono espropriarci perché possono impedirci di utilizzare i diritti che otteniamo dal copyright, come quello di distribuire il nostro programma ad altri.
- Gli utenti devono pagare in denaro il costo dei brevetti. Secondo alcune stime il costo di uno smartphone medio è imputabile per circa il 20% al costo delle royalties dovute per i numerosissimi brevetti che coprono le diverse componenti del telefono.
La situazione oggi
La Convenzione sulla Concessione dei Brevetti Europei ha stabilito che il software non sia brevettabile. Ma le leggi sono sempre interpretabili dai tribunali, e in questo caso le interpretazioni esistono diverse interpretazioni della legge. Pertanto l'European Patents Office (EPO) a volte concede brevetti sul software definendoli come "invenzioni realizzate tramite calcolatore". Continueremo a lavorare assieme alle nostre organizzazioni sorelle , alla nostra organizzazione associata FFII, e ad altri per avvisare le persone sui pericoli dei brevetti software. Spiegheremo al legislatore il motivo per cui esiste la necessità di rendere le leggi meno interpretabili in modo che gli uffici brevetti funzionino come voluto dallo spirito della legge. Continueremo a cercare di eliminare il problema.
Negli Stati Uniti la nostra organizzazione gemella sta lavorando per sensibilizzare persone ed aziende sui danni causati dai brevetti software e in Nuova Zelanda il governo ha compreso il problema e ha raccomandato, nell'aprile 2010, di includere i programmi informatici tra le invenzioni che non dovrebbero poter essere brevettati.
Alcune iniziative della FSFE
7 giugno 2013: Il parlamento tedesco chiede al governo di limitare i brevetti sul software. Il parlamento tedesco ha approvato una mozione congiunta per limitare i brevetti sul software (vedi traduzione inglese di BIKT). Il parlamento ha esortato il governo ad adottare misure per limitare la concessione di brevetti su programmi per computer. Il software dovrebbe essere protetto esclusivamente dal copyright e i diritti dei titolari del copyright non dovrebbero essere danneggiati da brevetti software detenuti da terzi. L'unica eccezione in cui i brevetti potrebbero essere consentiti sono i programmi per computer che sostituiscono un componente meccanico o elettromagnetico. Inoltre il Parlamento ha chiarito che le azioni dell'esecutivo relative ai brevetti non devono mai interferire con la liceità della redistribuzione del Software Libero.
22 dicembre 2010: Lettera all'autorità tedesca garante della concorrenza. Considerazioni di FSFE in merito all'acquisizione dei brevetti Novell da parte di CPTN Holdings.
2007 - in corso: IPRED2 - La direttiva criminalizzante. La Commissione Europea ha proposto di inasprire le pene, consentire misure investigative invasive e rendere reati penali le violazioni di brevetti, diritti d'autore, marchi e altri diritti comunemente raggruppati nel termine "proprietà intellettuale". Pare che i brevetti saranno esclusi da questa direttiva, ma il processo legislativo è tuttora in corso, e ci sono molti altri aspetti in questa direttiva che vanno corretti.
2006-2007: Versione 3 della GNU GPL. Durante i 18 mesi di consultazione pubblica per la stesura della GPLv3, la FSFE ha aiutato la comunità a partecipare al processo. Tra gli altri miglioramenti, la GPLv3 offre migliore protezione agli sviluppatori di Software Libero contro le cause per violazione di brevetto. Una licenza può solamente attenuare i pericoli dei brevetti software, però contribuisce a rendere più semplice lo sviluppo di Software Libero sotto numerosi aspetti.
12 luglio 2006: audizione presso la Commissione Europea. Ciaran O'Riordan ha rappresentato la FSFE e ha reso una dichiarazione nell'audizione organizzata dalla Commissione Europea sul futuro del sistema dei brevetti.
31 marzo 2006: risposta al questionario della Commissione Europea sui brevetti. La FSFE ha inviato la propria risposta al questionario della Commissione Europea intitolato "Il sistema brevettuale in Europa".
6 luglio 2005: la direttiva viene abbandonata. Dopo anni di lotta, il Parlamento Europeo ha rigettato la direttiva sui brevetti software con 648 voti su 680.
1 luglio 2005: punti fondamentali sulla seconda lettura. Ad una settimana dal voto in seconda lettura da parte del Parlamento Europeo, la FSFE ha pubblicato una spiegazione semplificata di tutti i punti oscuri della questione. Il was delivered testo è stato pubblicato in 6 lingue grazie al lavoro del gruppo di traduttori della FSFE.
28 giugno 2005: memorandum di Karlsruhe. La Free Software Foundation Europe ha pubblicato il memorandum di Karlsruhe contro i brevetti software. L'appello ha raccolto più di 200 firmatari durante l'edizione di quest'anno della GNU/LinuxTag a Karlsruhe. Il testo sostiene, citando evidenze scientifiche, che i brevetti software danneggeranno l'innovazione e l'occupazione in Europa. Tra i firmatari figurano i presidenti di alcuni tra i maggiori sindacati europei. Tutti gli europarlamentari hanno ricevuto una copia del memorandum.
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